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Archivio Blog - settembre 2025

Accesso Remoto Non Presidiato e 2FA
Accesso Remoto Non Presidiato e 2FA

L'accesso remoto "non presidiato" consente ad un utente di collegarsi ad un dispositivo remoto (PC, server o macchina virtuale) senza la necessità che qualcuno sia fisicamente presente per autorizzare l’accesso. Quando l'utente remoto deve autorizzare l'accesso al dispositivo siamo nel tipico caso di Teleassistenza remota.

Come spesso accade un'opportunità porta con se dei "rischi" e, se non opportunamente configurato, l'accesso non presidiato ci pone di fronte a:

Accessi non autorizzati da parte di malintenzionati;
Furto di credenziali statiche (password salvate);
Compromissione totale del sistema se l'accesso non è protetto.

Un singolo punto di accesso non sicuro può compromettere l’intera rete aziendale ecco perché è stato introdotto il 2FA

 

L’importanza della 2FA

Come sappiamo la 2FA (Two-Factor Authentication) aggiunge un secondo livello di sicurezza oltre alla password grazie ad un secondo fattore di autenticazione tipicamente randomico (es: Google Autehnticator su smartphone, token hardware, notifiche push, SMS-purtroppo ancora usato). I vantaggi della 2FA sono ben noti poiché protegge l'accesso anche in caso di furto delle credenziali statiche (user e password).

 

E se voglio di più?

Implementare l'accesso non presidiato con 2FA con AnyDesk è piuttosto semplice ma AnyDesk offre ulteriori livelli di sicurezza e restrizioni delle azioni che un utente può fare su un dispositivo remoto:

permettere l'accesso non presidiato in sola visualizzazione mediante disabilitazione di keyboard e mouse;
accesso in modalità privacy per nascondere, a chi si trovasse davanti allo schermo remoto, le attività che si stanno svolgendo;
invisibilità del dispositivo agli altri utilizzatori di AnyDesk mediante il modulo aggiuntivo NameSpace;
utilizzo delle Access Control List da configurare nel pannello my.anydesk.com mediante creazione di gruppi ed utenti.

Con AnyDesk si ottiene automaticamente la registrazione degli accessi per tenere traccia di chi ha avuto accesso, quando e per quanto tempo.
Questi dati possono essere utilizzati da soluzioni di audit log e SIEM per analisi avanzate.

 

La fragilità delle chiavi attivazione e l'assenza di un pannello di controllo

E' una buona pratica non condividere le chiavi di attivazione della licenza ed è per questo che AnyDesk non le comunica in alcun modo: può ricavarle solo l'intestatario della licenza nel pannello my.anydesk.com.
L'admin del pannello non ha bisogno di condividerle: gli basterà creare uno o più client customizzati dal pannello my.anydesk.com. I client rimarranno associati per sempre alla licenza AnyDesk con le funzionalità che deciderà di attivare per quella specifica customizzazione.

2FA è un'ottima soluzione ma non assicura la limitazione temporale degli accessi. Un ex dipendente potrà accedere se utilizza credenziali e 2FA di gruppo; meglio assegnargli una coppia di credenziali a lui dedicata (userid e password) con 2FA attivo: quando necessario l'admin potra bloccargli l'accesso o cambiarlo di gruppo per impedirgli l'accesso non autorizzato.

La sicurezza della tua azienda e dei tuoi clienti dipende da te: AnyDesk è pronta a seguirti
.  

 

Contattaci e richiedi la licenza di prova gratuita AnyDesk per sperimentare e toccare con mano le funzioni di sicurezza di AnyDesk. 

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Flessibilità nel backup e ripristino di Macchine Virtuali e Server
Flessibilità nel backup e ripristino di Macchine Virtuali e Server

Le soluzioni di backup moderne devono sapersi adattare a contesti eterogenei, supportare diverse piattaforme e assicurare processi di ripristino semplici e rapidi.

Devono anche favorire la migrazione di ambienti Virtuali da una piattaforma ad un’altra proteggendo in questo modo l’investimento economico della soluzione di backup scelta sia in termini di costo che di know-how. 

 

Migrazione tra ambienti virtuali 

Oltre alla protezione dei dati, sempre più strumenti includono funzionalità di migrazione tra ambienti virtuali, come Hyper-V e VMware. Questa capacità si rivela particolarmente utile in scenari di aggiornamento o consolidamento infrastrutturale, facilitando il passaggio tra ambienti diversi senza interruzioni operative. 

 

Ripristino flessibile e cross-platform 

Una caratteristica sempre più richiesta è la possibilità di effettuare ripristini su piattaforme differenti. La compatibilità tra ambienti come Hyper-V, VMware e – sempre più spesso – anche Proxmox, garantisce un ripristino rapido e indipendente dalla piattaforma di origine. Inoltre, funzionalità come il Physical-to-Virtual Restore permettono di migrare backup da server fisici a macchine virtuali, evitando investimenti in nuovo hardware. 

 

Uno strumento all’avanguardia: Comet Backup

Tutte queste funzionalità sono integrate in Comet Backup, una soluzione che unisce velocità, flessibilità e convenienza. Comet supporta nativamente backup incrementali con CBT, deduplicazione, migrazione tra hypervisor e ripristino cross-platform, inclusa la compatibilità futura con Proxmox. Questo rende Comet non solo uno strumento di backup, ma anche un vero e proprio migration tool, utile in scenari di consolidamento o di aggiornamento dell’infrastruttura IT.

Backup intelligenti e risparmio di risorse 

Comet Backup sfrutta la tecnologia Changed Block Tracking (CBT), che consente di trasferire soltanto i blocchi modificati tra un backup e l’altro. Questo approccio riduce sensibilmente i tempi di esecuzione, garantendo la massima efficienza. A ciò si aggiunge la deduplicazione integrata, che ottimizza lo spazio di archiviazione e consente un taglio significativo dei costi legati allo storage. 

Ripristino dove serve, quando serve 

La capacità di ripristinare VM su piattaforme differenti è uno dei tratti distintivi di Comet Backup. Che si tratti di Hyper-V, VMware o, in futuro, Proxmox, i dati possono essere recuperati con rapidità e senza vincoli. Inoltre, la funzione di Physical-to-Virtual restore consente di migrare backup di server fisici verso ambienti virtuali, offrendo un’alternativa concreta all’acquisto di nuovo hardware. 

Proxmox: novità in arrivo  

Tra le novità in arrivo, spicca il supporto nativo per Proxmox VE. Presto sarà possibile proteggere direttamente macchine virtuali e container basati su questa piattaforma open-source, oltre a migrare da Hyper-V e VMware verso Proxmox utilizzando i backup già realizzati con Comet. Con Comet Backup, le aziende hanno a disposizione uno strumento che unisce velocità, flessibilità e risparmio, offrendo una risposta concreta alle esigenze attuali di protezione dei dati e una visione pronta a supportare le evoluzioni future delle infrastrutture IT.  

 

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